L'8 aprile, in occasione della Giornata Internazionale dei Rom, Sinti e Caminanti, la Comunità di Sant’Egidio, in collaborazione con l’UCRI (Unione delle Comunità Romanes in Italia), ha organizzato un evento celebrativo nella sala Benedetto XIII della Casa dell’Amicizia, al San Gallicano, Roma.
L’evento è stato aperto dall'inno ufficiale del popolo romanì, “Gelem, gelem”, che ricorda il pellegrinare e lo sterminio di rom e sinti perpetrato dai nazisti. Dopo i saluti di Mattia Peradotto, Direttore dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni della Presidenza del Consiglio, la festa ha avuto inizio con un concerto di musica balcanica e tradizionale. Numerose sono state le testimonianze dirette dei membri delle comunità sinte e rom e molti hanno ringraziato la Comunità per il sostegno nella faticosa ricerca della regolarizzazione documentale. Una ragazza che era diventata cittadina italiana proprio il giorno prima della festa, ha detto: “Da ieri, grazie al vostro aiuto, sono divenuta cittadina italiana e per me questo rappresenta la fine di un incubo”.
Alessandro Luciani, della Comunità di Sant’Egidio, ha ricordato: “Nel 1965, esattamente sessanta anni fa, papa Paolo VI accolse per la prima volta nella storia un pellegrinaggio di rom e sinti provenienti da tutta Europa e rivolse loro parole molto belle: 'Voi nella Chiesa non siete ai margini, ma, sotto certi aspetti, voi siete al centro, voi siete nel cuore'. Allora, a nome di tutta la Comunità di Sant’Egidio, vorrei dire che tutti voi, rom e sinti, siete nel cuore della Comunità di Sant’Egidio. Tumen sen ande amarò ilò. Voi siete nel nostro cuore!” Gennaro Spinelli, Presidente dell’UCRI, ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto insieme con la Comunità per promuovere la conoscenza e l’inclusione dei rom e sinti.
La serata è proseguita con alcune poesie toccanti recitate dal poeta rom kosovaro Agim Sajti. L’evento è stata un’occasione per celebrare la cultura e le tradizioni di questi popoli e per riaffermare il loro diritto al rispetto e all’inclusione.